L'esempio di Tatarella per costruire un’alternativa liberal-conservatrice La destra pugliese voleva farla finita col reducismo fascista. Una storia diversa, interrotta vent’anni fa. L’incompiuta di An, l’insegnamento Alessandro Campi 08 FEB 2019
Come si rifà un sindaco Per Gianni Alemanno, diversamente dagli altri candidati in corsa per il Campidoglio, la posta in gioco dell’imminente sfida elettorale ha un rilievo politico duplice: locale (ammesso che governare la Capitale d’Italia possa avere, in primis per il Pdl, un significato soltanto locale) e nazionale. Da un lato deve convincere i cittadini romani a confermargli la fiducia ottenuta cinque anni fa, spiegando loro che la sua sindacatura – piena in effetti di errori e occasioni mancate – è stata a conti fatti meno catastrofica di come la raccontano gli avversari più risoluti e la stampa che li spalleggia (basti un’occhiata alla copertina dell’ultimo fascicolo dell’Espresso). Giuli Requiem per la destra Alessandro Campi 26 MAG 2013
Ma conviene a Berlusconi farsi travolgere da una sicura sconfitta elettorale? Far approvare in Parlamento il programma di risanamento proposto (imposto?) dall’Europa, dimettersi un minuto dopo e chiedere al Capo dello stato di andare al voto anticipato (già a gennaio). Il programma tracciato da Giuliano Ferrara, che consentirebbe al Cavaliere di salvare politicamente la faccia, di operare nel nome dell’interesse generale e di non farsi ingabbiare da soluzioni parlamentari nel segno della vecchia politica (tipo governo tecnico o di unità nazionale), per quanto generoso e all’apparenza razionale è esattamente ciò che non serve all’Italia e, aggiungo, allo stesso Berlusconi. Alessandro Campi 08 NOV 2011
Perché Steve Jobs non mi ha cambiato la vita Vorrei spiegare ai lettori del Foglio, ammesso siano interessati a un punto di vista tanto personale, per quali ragioni Steve Jobs non mi ha cambiato la vita (diversamente da quel che è accaduto a Jovanotti, a Beppe Severgnini e a quanto pare ad alcuni milioni di altre persone) e perché questo piagnisteo universale – da Obama a Filippo Rossi – sul genio che ci ha lasciati prematuramente, lasciando un vuoto incolmabile, mi sembra francamente esagerato e sospetto. Leggi Rock 'n' Jobs di Stefano Pistolini - Leggi Raccontare la guerra grazie a Steve - Leggi Se ne va il Cristo dei computer di Claudio Cerasa Lettori del Foglio on line, cosa ne pensate? Dite la vostra su Hyde Park Corner , Twitter o Facebook Alessandro Campi 07 OTT 2011